Convento Frati Cappuccini Schio - Vicenza

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by Silver


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Fraternizzando

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Incontro con i genitori dei cresimandi di Carrè a Villa Rospigliosi

Ho raccolto le impressioni dei genitori che hanno partecipato al ritiro a Villa Rospigliosi e tutti sono rimasti molto entusiasti dell'esperienza fatta!
Dopo un primo momento di timidezza, (... e adesso cossa rispondemo??!! Cossa xe che i voe da noialtri??) sono entrati nello spirito di gruppo e ognuno di loro ha condiviso con gli altri la propria esperienza .
Lo scambio di idee é stato in alcuni casi anche molto acceso e, a parere di alcuni , sarebbe stato necessario anche più del tempo concesso, per approfondire il tema trattato.
In tutti i gruppi sono emersi i valori importanti della vita come la fede, il rispetto, la famiglia, la gioia e l'impegno di affrontare i vari momenti della nostra esistenza.
Tutti questi valori sono poi stati inclusi nel credo che i genitori hanno consegnato ai propri figli a conclusione dell'incontro.
E' stato un momento veramente emozionante!
Io sono entrata con i ragazzi proprio per la consegna del “credo” e , via via che i gruppi lo leggevano, ho avuto l’impressione che intendessero consegnare ai propri figli un testamento spirituale al quale poter attingere nei vari momenti della vita.


Gabriella

Animatori di Villaverla

INCONTRO CON ANIMATORI AC DI VILLAVERLA

Incontro con gli educatori A.c.r. di Villaverla
In questa serata ci interessava trattare il tema della relazione, infatti il rischio per chi svolge un servizio di animazione è quello di essere talmente assuefatti dalla presenza dei ragazzi e dei "colleghi" animatori da confondere l’incontro della persona con l’adesione ad un programma.

Fra Paolo, che ha condiviso la serata con noi, ha portato l’attenzione sulla necessità di abbassare le difese per entrare veramente in relazione con l’altro, sia tra noi, sia coi ragazzi che ci vengono affidati.

Ci ha proposto inizialmente un video (bellissimo, andate a vederlo: http://www.youtube.com/watch?v=Us-TVg40ExM) dove si sottolinea la gioia del fare qualcosa assieme, ognuno col proprio strumento, per realizzare un obiettivo comune. Ci è stato chiesto cosa suscitavano in noi quelle immagini, e qual è il nostro obiettivo come educatori: e se l’obiettivo fosse essere contenti?

Un po’ spiazzati dalla domanda, le prime risposte sono arrivate molto timidamente.

Poi abbiamo visto alcuni spezzoni del film "Qualcosa è cambiato", prendendo nota delle battute più significative riguardo alla relazione, sulle quali ci siamo confrontati con più coraggio.

Alla fine consegnandoci dei foglietti Paolo ha proposto un’attività per impegnarci in maniera evidente a distruggere schemi e difese: ognuno doveva scrivere in forma anonima un segreto, qualcosa di personale o una paura che non riesce a confidare a nessuno.

Poi i foglietti sono stati raccolti, mescolati e letti. Mano a mano che un’esperienza personale veniva letta chi voleva poteva dire liberamente qualche parola, un consiglio, esprimere la propria vicinanza. L’attività si è trasformata in un momento sacro: ognuno di noi ha mostrato la propria fragilità agli altri, ed è stato accolto senza giudizio, in alcuni casi da commenti, in altri da un silenzio partecipe.

Nel giro di commenti finale è emersa la difficoltà nell’esprimere una parte di se stessi che non si mostra mai completamente, ma soprattutto è emersa una sensazione di vicinanza nata comprendendo l’umanità che ci accomuna tutti.

Magrè

24-26 ottobre 2008

AZIONE CATTOLICA: CAMPI, DIVERTIMENTO, RAGAZZI ... E NON SOLO


In questo numero di Camminiamo Insieme presentiamo alcune foto delle nostre attività, ma soprattutto vogliamo condividere con voi un’esperienza particolare che abbiamo da poco vissuto: l’uscita degli animatori-educatori presso il convento dei Cappuccini di Schio.

Ai cappuccini ci hanno accolto delle persone splendide, i frati...mi hanno stupito, perché me li pensavo seri e sempre intenti a pregare, invece ti contagiano con la loro gioia e sono disponibili con tutti, ma soprattutto sanno vedere le cose da punti diversi, senza pregiudizi...cosa che molti di noi non vogliono fare...il convento, poi, e' stupendo! e' un'oasi di pace e serenità all'interno di una città piena di "rumori"...sicuramente uno dei più bei posti di Schio...

Che dire dell'uscita...il luogo è stato sicuramente una piacevole sorpresa: un'oasi ricca di verde nel centro della nostra città...non me l'aspettavo. Avrei voluto assaporare maggiormente la vita monastica e le sue abitudini..ma lo sappiamo che il tempo è tiranno! Ho apprezzato inoltre la sobrietà con cui abbiamo vissuto questi tre giorni e la comunione che abbiamo sperimentato nei vari momenti del weekend (es. festa dei passaggi,musical, messa ai cappuccini, i pasti..). Le persone che ci hanno accolto sono state molto semplici, disponibili allo scambio e molto più vicine al mondo dei giovani di quanto non credessi!
In conclusione è stata una bella esperienza che si potrebbe rifare come gruppo con finalità diverse (magari più spirituali).

Ciao a tutti, c’è stato chiesto di parlare della nostra uscita animatori presso il convento dei frati cappuccini di Schio, e io lo farò volentieri.
Un’esperienza nuova per il modello di uscita del nostro gruppo, ma estremamente interessante e piacevole.
Eravamo immersi nella tranquillità pur essendo praticamente in centro e questo ha stupito un po’ tutti; il modo caloroso, cordiale e terra-terra che i frati hanno usato verso noi è stato stupendo, effettivamente non mi aspettavo così tanta disponibilità nei nostri confronti.
Sicuramente un’esperienza forte da ripetere magari potendo passare più tempo con i frati, che sono persone estremamente solari e calorose, che vi raccomando di conoscere.

Un momento per ritrovare la semplicità,
un momento per vivere la gioia,
un momento per cercare l’umiltà che c’è dentro di noi,
un momento per sorridere!
Tanti piccoli momenti che ti fanno sentire più vicino a Gesù!

È proprio vero che la maggior parte delle volte le cose più belle le abbiamo sotto i nostri occhi e non ce ne accorgiamo... !!!
Il convento dei cappuccini è stata una vera scoperta... è un posto bellissimo e in ogni piccolo particolare si respirano serenità, pace, bellezza, Dio... è proprio un piccolo angolo di Assisi, un piccolo pezzo di paradiso a pochi passi da noi!
Sono veramente contenta di aver vissuto questi tre intensi giorni insieme al gruppo animatori di AC e ai frati! Ringrazio tutti di cuore.

Una cosa dell’uscita da condividere è lo stupore nello scoprire questo bel luogo pieno di spunti sotto tutti gli aspetti così vicino a casa, quando a volte ci perdiamo nel cercare lontano.
Per me e stata una scoperta positiva e che penso sfrutterò anche con i ragazzi per un futuro.

Semplicemente tre giorni in puro relax, per riscoprirsi un po’ migliori ...
Il convento, questo posto così vicino (centro Schio) ma allo stesso tempo così distante ...
Beh, se avete un po’ di tempo andate e stateci un paio di giorni... fa bene a tutti e forse vi riscoprirete un po’ migliori anche voi. Ciao!!!

Pensieri a ruota libera…

Un’oasi di pace…Un immenso parco che invita a soffermarsi…a sostare…e poi a pensare…per infine ripartire…
Una “strana” atmosfera ovattata nella frenesia che ormai ci appartiene…

Catapultata in un’Assisi tutta scledense con la particolare opportunità di staccare la spina e nello stesso tempo di ricaricarsi…

Sentirsi a proprio agio in un convento…Grazie ad un clima tutto casalingo accompagnato da uno straordinario spirito di condivisione...di spontaneità…di fratellanza…

Quante volte ci si sente dire “Fa’ come se fossi a casa tua”…Ma risulta poi così facile prendere alla lettera quanto ci viene proposto? Provare per credere… E’ questo una sorta di slogan al termine di un’esperienza nuova, semplice, genuina…Con l’invito a far quattro passi in quest’angolo di Schio che sa liberare la mente…

L’uscita animatori ai cappuccini?!
Beh, siamo soliti dire che Dio lo si incontra in ogni persona;
lì ci si può sbizzarrire ancora di più:
lo si può incontrare in ogni creatura..
nel fiore, nel campo, nell’ albero..
Consiglio a tutti di andare a fare un giro nel convento
e incontrare quei fraticelli magnifici,
come fossero degli amici che conoscete da sempre.
Fare quattro chiacchiere e poi chissà,
magari sfogarvi camminando in quel paradiso terrestre.

Marano

Uscita 28/29 novembre 2009

Gruppo Engranages

Sabato 28 novembre noi ragazzi dell’ Engranages, un gruppo parrocchiale di Marano Vicentino, siamo partiti con i nostri zaini dalla chiesa del nostro comune, e dopo una stancante ma piacevole camminata siamo giunti a destinazione: il convento dei frati cappuccini di Schio, dove siamo stati gentilmente ospitati per passare lì una notte.
Durante l’ uscita abbiamo svolto molte attività interessanti, e alternando momenti di gioco a quelli di riflessione abbiamo trattato temi importanti.
Abbiamo parlato della fiducia, che è la condizione indispensabile per creare relazioni autentiche e veri rapporti, di quanto sia difficile averla nei confronti di una persona, del fatto che oggi sembra che nessuno si fidi piu dell’ altro.
Questo spesso accade per colpa della paura.
Paura di non essere accettati per quello che si è, paura che gli altri non abbiamo un giudizio positivo su di noi, paura di essere emarginati.
Questi temi sono riemersi nel corso del dialogo che abbiamo avuto con Fra’ Dino. Nel tempo passato insieme ci siamo presentati e conosciuti, e quella conversazione, che all’ inizio poteva sembrare una giusta quanto inevitabile formalità (eravamo comunque ospiti in casa sua) è diventata un colloquio intenso e ricco di emozioni. Lui ci ha raccontato la sua vita e ha spiegato la scelta che hanno fatto i frati del suo convento ,e noi abbiamo ricambiato parlando del nostro gruppo e delle esperienze che fino ad ora abbiamo vissuto. Abbiamo scoperto che le difficoltà cui andiamo quotidianamente incontro sono le stesse: la mancanza di fiducia tra persone vicine, la difficoltà di farsi vedere per quello che realmente si è, la paura di non essere accettati.
Siamo stati stupiti da quanto lui si sia aperto a noi , raccontandoci vicende personali che altri avrebbero sicuramente taciuto; cosi facendo ci ha dato un importante esempio : ci ha fatto capire che bisogna aprirsi in modo sincero con le persone e avere fiducia nella loro buona volontà. Se ci si comporta in questo modo infatti ci si può accorgere che abbattere i muri che ci isolano dagli altri non è poi cosi difficile, basta avere forza di volontà e coraggio.
Il resto dell’ uscita è stato piacevole e divertente, anche se stancante: oltre ad avere imparato come preparare uno zaino nel migliore dei modi per i due giorni dell’ uscita ci siamo cucinati i pasti su fornelletti da campo, riuscendo a non bruciare niente (o quasi).
Vogliamo però segnalare a Fra Dino che la sua benedizione alla fine della messa non è stata d’aiuto; lungo il viaggio di ritorno siamo infatti stati colpiti da una violenta pioggia che ha messo a dura prova le nostre capacità, ma nonostante questo siamo arrivati a casa sani e salvi.

Dicembre 2009

Lo Spirito Santo in carrozzeria

"Come possiamo far fare esperienza ai ns ragazzi di terza media di chi è, com'è lo Spirito Santo?"
Era questa la domanda che sentivamo forte dentro di noi quando siamo salite a "colloquio" da Frà Paolo.
In pochissimi minuti, come un vulcano in esplosione, è maturata la risposta.
Ci si ritrova in una carrozzeria e lo "Spirito" è proprio colui che rende nuova una macchina più o meno distrutta.
Ed è lì che abbiamo lavorato e riflettuto con i ragazzi sul film "Qualcosa è cambiato".
Quante cose possono cambiare dentro di noi quando Lui agisce.
L'importante è avere gli occhi e il cuore per poterlo cogliere.
Poi i ragazzi per 5 minuti sono diventati dei giornalisti e hanno scritto un breve articolo su quanto avevano colto dal film.
Poche definizioni teoriche, tanta concretezza che ha riempito il cuore a noi catechiste, e speriamo, anche ai ragazzi.
Grazie di cuore e ciao

"Letizia", Mirca Marisa Cinzia e Fabiola

Gruppo famiglie Lusiana - 6 Dicembre 2009

Marostica-Breganze

27-28 FEBBRAIO 2010

USCITA EDUCATORI ACR E ANIMATORI GIOVANISSIMI DEL VICARIATO MAROSTICA-BREGANZE
CASA ALPINA BIANCOIA


SONO FORSE IO…
Chi sei?
Con questa domanda sparata verso di noi a bruciapelo è iniziata la nostra avventura con Frà Paolo. “Io sono … faccio questo, questo e quest’altro…”. Sì ma la domanda non è Cosa fai? Bensì: Chi sei?...allora le persone che non fanno niente (niente di socialmente riconosciuto s’intende) come le persone disabili…non sono niente? …la nostra avventura è proseguita allora con la presa di consapevolezza che noi non siamo solamente quello che facciamo. Ma perché è così difficile dire e riconoscere la nostra intima essenza?
Se noi ripercorriamo gli inizi della nostra vita ci riconosciamo inevitabilmente figli dei nostri genitori, due persone dal cui atto d’amore siamo stati generati, certo noi siamo la combinazione di alcuni aspetti dell’uno e dell’altra…ma non solo, in questa fusione c’è qualcosa di diverso, c’è qualcosa di nuovo, c’è qualcosa di più…c’è la Mano di Dio. Nella nostra intima essenza, se siamo cristiani, ci riconosciamo Figli di Dio, scintilla di Dio.
Un foglio con disegnata la base di un mandala è quindi stato il supporto sul quale con dei colori a disposizione abbiamo avuto la possibilità di disegnarci, di esprimere chi siamo. Abbiamo condiviso alcuni disegni con l’impegno che la sera stessa, prima di andare a letto avremmo dovuto decidere “il dritto” ciascuno del proprio disegno, scrivere la data e firmarlo.

…IL CUSTODE DI MIO FRATELLO?!
Il nostro secondo incontro con Frà Paolo (dopo che lui è riuscito ad entrare per la finestra visto che lo avevamo inavvertitamente chiuso fuori…) ci aiuta ad inoltrarci fuori di noi…sono forse io il custode di mio fratello?! E aggiunge un punto esclamativo accanto a quello interrogativo. E’ il discorso di un ragazzo nello spezzone del film “Coach Carter” a dare il “la” alle provocazioni. Discorso in cui, tra le tante cose, il ragazzo dice che dobbiamo essere luce per aiutare gli altri a risplendere…
Altri spezzoni ci vengono proposti al termine di ciascuno dei quali, suddivisi in gruppi di 4 persone, siamo chiamati a far piovere parole e idee su di un foglio che reca in alto la scritta…il custode di mio fratello?! Cercando di cogliere quali nessi ci sono tra lo spezzone di volta in volta visto e la frase. E così ci confrontiamo tra Kung Fu Panda, un cortometraggio, Charlie Chaplin ne Il Dittatore, intervista a don Gallo,…
Al termine raccogliamo le parole ritenute dai gruppi più significative e a partire da queste Frà Paolo ci invita a scrivere un sms…
Gli spunti sono stati molti, le provocazioni lanciate dirette…ogni scintilla di Dio lungo i passi che sta compiendo nella sua strada, è chiamata a rifletterci e a diventare custode…

Torrebelvicino

2 maggio 2010

“Anche se non fossimo fatti da Dio, siamo fatti di Dio!”

Piccola cronaca di un incontro coi Frati Cappuccini di Schio in occasione della preparazione alla Prima Comunione dei ragazzi di quarta elementare di Torrebelvicino (erano presenti i rispettivi genitori).

La nostra identità

“Francesca – chiede fra Paolo – chi ti ha dato la vita?”
“Papà e mamma!”
“Bene. E riconosci in te qualche caratteristica del papà e della mamma?”
“Certo – risponde la ragazza – ho gli occhi della mamma, i capelli sono di…, di carattere assomiglio di più a…, sono un po’…”.
E così via. Francesca fa tutto un elenco di elementi fisici, caratteriali e psicologici che dimostrano nettamente la sua identità: lei è figlia di Antonio e Chiara. Non ci sono dubbi. Incalza ancora fra Paolo: “E dimmi, Francesca, e i tuoi genitori, a loro volta, da chi hanno ricevuto la vita?”
“Dai miei nonni materni e paterni, ovviamente!”
“Allora diciamo che i tuoi genitori ti hanno trasmesso, generandoti, anche una parte di caratteristiche dei tuoi nonni, che a loro volta hanno ricevuto dai loro genitori, tuoi bisnonni… e così indietro nel tempo fin agli inizi, fino al primo uomo. Possiamo allora affermare che tu sei un po’ il risultato di tante, tantissime persone che si sono succedute nel corso degli anni, dei secoli, dei millenni! Ma… chi ha creato il primo uomo, dal quale, mediante i vari passaggi, tutti noi risaliamo?”
“Dioooo!!!” gridano in coro tutti i ragazzi presenti.
“Bravi! La nostra risposta di credenti è Dio. Allora vuol dire che il primo uomo ha assunto le caratteristiche di Dio e tutta l’umanità uscita dal primo uomo si porta dentro l’identità di Dio stesso!
Ma ti pensi! Tu Francesca, come tutti noi, hai dentro l’impronta di Dio, sei la sua immagine!”.

Essere consapevoli di questo può cambiare la vita, può dare un senso ad una realtà che a volte ci fa deviare su binari morti. Ma come tutte le cose anche questa va coltivata, va alimentata, va fatta crescere con volontà, lavoro e spesso anche con fatica.
Ecco allora scoperta la nostra identità completa: siamo fatti di Dio!
E questo pur con tutti i nostri limiti umani e spirituali: è importante realizzarsi, mettendo insieme i nostri pregi e i nostri difetti. Insieme di fa di più, si migliorano i nostri lati buoni e le cose negative che immancabilmente tutti possediamo vengono man mano ridotte. Insieme si fa comunione, materialmente e spiritualmente.
Un bell’esempio di questo discorso è venuto dai frati cappuccini stessi: han fatto fare ai ragazzi ed ai rispettivi genitori un “giochino”. C’erano tante ciotole riempite di farina bianca; ogni scodellina era identificata da un bigliettino che indicava un pregio o un difetto (bontà, amicizia, egoismo, cattiveria, …). Ognuno doveva raccogliere un pizzico di farina dalle ciotole che rispecchiavano la sua identità (quindi con lati positivi e anche negativi). Alla fine tutta la farina raccolta doveva confluire su una grande unica terrina. L’aggiunta di un po’ di sale (per dare sapidità) e un po’ d’acqua ed ecco fatto l’impasto. La pasta è stata “lavorata” (il lavoro e la fatica ci vogliono sempre per ottenere dei risultati!), sono state preparate delle schiacciatine e infine il tutto passato su una piastra calda. In poco tempo si è ottenuto del pane saporito e croccante che è stato “spezzato”, condiviso e gustato da tutti (ecco la comunione!).
Morale: ognuno si è messo con tutto se stesso (lati positivi e negativi insieme) in comunione con gli altri (la farina); il lavoro e la volontà comune hanno fatto ottenere un risultato utile a tutti (il pane mangiato) e l’obiettivo comune da raggiungere ha trasformato le “negatività” che ognuno aveva dentro di sé!

Un dono da ricevere e da condividere

Poiché la nostra identità è costituita da corpo e da spirito, dobbiamo alimentarci con il pane e con lo Spirito. Entrambi i nutrimenti richiedono lavoro e fatica, dicevamo. Tutti e due gli alimenti si trovano “in natura”. Dio ce li dona entrambi. Spesso facciamo grandi scorpacciate di cibo materiale e… digiuniamo di quello spirituale!
Dio è dono, gratuito e libero; gratuito perché non lo comperi, se vuoi lo puoi solo accettare ed è comunque un dono libero, perché, anche una volta accettato, non sei prigioniero della scelta che hai fatto.
Il dono di Dio è completezza di identità, è pienezza di vita.
Attenzione però, perché il dono è efficace solo se ognuno lo riceve e lo condivide con gli altri. Se il dono si ferma al ricevente, si interrompe la corrente e diventa inutile. Ecco il senso della comunione e della Prima Comunione: rafforzo e completo la mia identità, ricevo il Pane, rendo grazie, lo spezzo e lo condivido con gli altri!

Campo “di servizio” - Estate 2010

Nove temerarie donzelle la prima settimana di agosto decisero di intraprendere il campo servizio di cui in realtà sapevano ben poco, tranne che avrebbero alloggiato e convissuto con i frati cappuccini nel loro convento.
Fin da subito ci siamo trovate immerse in realtà a tutte poco conosciute: case di riposo e centri accoglienza per persone senza fissa dimora, nei quali avremmo dovuto prestare il nostro servizio tutta la settimana.
Il primo ostacolo che abbiamo dovuto superare insieme è stato trovare un modo per relazionarci con gli ospiti di queste strutture, diversi da noi per cultura ed età. Non è stato facile capire come poter essere utile, perché la paura di non essere all'altezza ci frenava; ma è stato buttandoci che abbiamo scoperto la bellezza di metterci a servizio, chi pulendo e riordinando una libreria che dopo tre giorni era già come prima, e chi giocando a carte chiudendo un occhio sul punteggio o ascoltando più volte lo stesso identico racconto.
Abbiamo scoperto che queste semplici attività apparentemente improduttive erano in realtà il mezzo per valorizzare le persone che ci stavano accanto.
Ci siamo accorte che la nostra semplice presenza rallegrava gli ospiti e viceversa!
Le nostre giornate però non finivano qui... tornate in convento dopo le ore di servizio, condividevamo con i nostri fraticelli momenti di ristoro per lo spirito (vespri e lodi) e per il corpo (succulenti pranzi e cene). A conclusione delle giornate ci aspettavano momenti di condivisione, confronto e crescita, tutte provocate da una domanda...qual è il cammino verso la vita autentica?
Attraverso la visione di film, riflessioni è condivisioni delle più intime scoperte sulla propria vita, si è creato un clima di fiducia e libertà che ci ha permesso di compiere il primo passo lungo questo cammino.

Per questa esperienza ringraziamo di cuore tutti i frati, le cuoche e... tutte noi!

Alessandra, Sara, Chiara, Antonella, Federica, Souavis, Giulia, Maria, Chiara.

Ritiro cresimandi di Cavazzale (VI)

Costa di Folgaria

3 - 5 Settembre 2010

"A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli": questo è lo slogan del nostro ritiro con i ragazzi che il 10 ottobre hanno ricevuto la cresima.
Questi giorni sono stati fortemente voluti da noi catechiste, non solo come momento di preghiera, ma soprattutto per dar modo ai ragazzi di vivere momenti di comunione e condivisione e di riflettere sulle loro scelte future.
In questo ci ha aiutato fra' Paolo.
I ragazzi lo hanno conosciuto la prima sera, quando stavano ancora cenando. La cosa divertente è stata osservare le loro facce:… "ma questo è il frate?" ... "Si è proprio lui!" Dall'espressione dei loro volti si capiva come si fossero aspettati una persona completamente diversa: un fraticello con il saio, un po' in là negli anni… e invece, del frate, spiccavano solo i sandali! In men che non si dica, ha conquistato l'interesse e la partecipazione di tutti quanti, anche quelli scalmanati e contestatori.
L'attività è iniziata la sera stessa con la proiezione del film "Hancock". I ragazzi, subito, si chiedevano che scopo avesse un film, con un linguaggio trasgressivo, a volte un po' scurrile e di pura fantasia durante un ritiro spirituale.
Fra' Paolo ha condotto i ragazzi a vedere oltre le immagini, portandoli a capire segni, significati e comportamenti del protagonista.
Dopo una notte molto movimentata, (immaginate 33 adolescenti con gli ormoni alle stelle), al mattino, fra' Paolo, fresco e riposato, poiché aveva dormito tranquillo in convento a Schio, ha abilmente catturato la loro attenzione e li ha guidati durante le varie attività: analisi di scene significative del film e di sketch pubblicitari, ascolto interiore con l'aiuto di brani musicali, uso con le mani di colori su cartelloni per esprimere le loro emozioni, "discorso all'umanità" usando parole significative tratte da un film con C. Chaplin.
La sera, passeggiata, gelato e altra notte insonne!!!
Domenica mattina, dopo avere partecipato mezzi addormentati alla messa, abbiamo raggiunto nuovamente la Casa Benevola, dove nel frattempo fra Paolo aveva incontrato i genitori, che ci avevano raggiunto per trascorrere insieme le ultime ore del ritiro.
A conclusione dell'attività, fra' Paolo ha proposto, a sorpresa, la lavanda dei piedi. E' stato un momento estremamente significativo che ci auguriamo abbia segnato l'animo dei ragazzi e li abbia resi più consapevoli di ciò che un mese dopo avrebbero ricevuto.
Noi catechiste abbiamo consegnato ad ogni ragazzo un fazzoletto confezionato da noi che restasse come segno e ricordo di questa esperienza.
Dopo il pranzo, ritorno a casa con grandi abbracci, saluti, stanchezza e anche un po' di nostalgia.
Questa esperienza, vissuta nella tranquillità di Folgaria , luogo immerso nei boschi, ci è parsa estremamente significativa e utile come conclusione degli anni di catechismo.
Noi catechiste abbiamo avuto l'opportunità di farci conoscere in modo diverso, un po' fuori dai soliti canoni e i ragazzi, grazie a questa nuova atmosfera, si sono sentiti più liberi e a loro agio.
Anche i genitori hanno manifestato la loro soddisfazione per questa esperienza.
Grazie di cuore!

Michela, Cristina, Ornella, Angelina e Fiorella

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